Giorno 7: Guatapé e la Piedra

Oggi ci attende l'impresa fisica della vacanza, salire in cima alla roccia di Guatapé che è la seconda roccia di questo tipo dopo quella del Brasile.

si presenta così da una certa distanza e uno si chiede "ma davvero voglio andare lassu?"

Da sotto la situazione non migliora
Poi si comincia a salire, 20/30 scalini - pausa - 20/30 scalini - pausa.

Un numero dipinto in giallo sugli scalini incoraggia e soprattutto non si può tornare indietro, la salita e la discesa non  sono comunicanti...
Il panorama intorno è molto suggestivo si vede - anche grazie alla splendida giornata - il lago artificiale formato dalla diga sul fiume (forse il Rio Negro ma non ho trovato conferma)

Eccoci, siamo in cima

e questo è quello che si vede 

Ma giamo frutta fresca (io mango, anche qui, che lo scrivo a fare?!?), facciamo foto e selfie 

e si comincia a scendere (che è più duro di salire soprattutto perché la. Scala è in ombra, più ripida e più stretta)

Per pranzo andiamo al paese di Guatapé, ricostruito dopo che nel 1970/1979 Il Lago ha invaso e ricoperto tutti i paesi della valle.

Il paese è un'incredibil3 girandola colorata, a partire dai mezzi di locomozione




questi sono dell specie di ape car un po più grandi detti civicitas (tbc)

I colori sono ovunque, sarà difficile tornare alla sobrietà milanese.






Ma il bello è che i colori sono parte del progetto fin dalla costruzione 


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